Marianna Vitiello
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Italy
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Posted - 18 giugno 2009 : 21:32:40
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Lo scorso 18 marzo Salerno si è risvegliata con la presentazione del più grande progetto di riqualificazione urbana degli ultimi quindici anni. Il sindaco Enzo De Luca ed il progettista catalano Ricardo Bofill hanno presentato, presso il Salone dei Marmi del Palazzo di Città, nell’ambito del Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2008-2010, quella che sarà la piazza monumentale sul mare più grande d’Europa. “Piazza della libertà” -questo il nome assegnato dall’amministrazione- avrà una estensione di quasi 28 mila metri quadrati e sorgerà nel grande spazio di fronte al mare, compreso tra l’arenile di Santa Teresa ed il Molo Manfredi, in un’area degradata con molti edifici fatiscenti, e diventerà il simbolo del cambiamento d’immagine della città di Salerno pronta ad affacciarsi nel XXI secolo come “meta turistica globale e indipendente dalle attrazioni più popolari della vicina costiera”. Un’immagine che non piace all’opposizione salernitana che, nella persona del consigliere comunale Roberto Celano, spiega che questa presunta nuova immagine di Salerno deve tenere conto delle tradizioni che il contesto storico-artistico ha prodotto nel corso dei secoli e non essere l’ennesima operazione di cementificazione, destinata a violentare un luogo di valenza paesaggistica della città. Il progetto di Piazza della Libertà, curato interamente da Ricardo Bofill, prevede la demolizione di diversi edifici, tra cui il Jolly Hotel, la Dogana e la Capitaneria, e la costituzione di un grande piazza semicircolare delimitata da un nuovo edificio, alto 28 metri con un volume di circa 100 mila metri cubi denominato “Crescent”.
Il Crescent, dall'inglese mezzaluna, indica una serie di unità immobiliari disposte a schiera che formano un blocco unitario lungo un perimetro semicircolare, in genere aperto verso l’esterno. Il primo esempio di questa tipologia architettonica si ubica nella cittadina di Bath, nella contea del Somerset, e costituisce un importante esempio di Architettura Georgiana del Regno Unito.
Tale movimento architettonico nasce come una reazione al barocco e come un ritorno alla semplicità dello stile palladiano, ricerca la regolarità e la simmetria dell’edificio, che si caratterizza in proporzioni matematiche utilizzate per determinare -ad esempio- l'altezza di una finestra in funzione della larghezza della struttura.
Primi ad applicare lo stile palladiano ad interi complessi urbani furono i due John Wood, padre e figlio, che pianificarono la città di Bath (tra il 1727 ed il 1777), articolandola in squares, isolati semiellittici (crescents) e rettangolari (terraces), piazze rotonde (circus), incroci con convergenza di strade regolari (quadrants) e con l’impiego di portici, per rendere più enfatici gli ingressi. Questa tradizione urbanistica di origine settecentesca culminò intorno al 1820 nell’inserimento di blocchi di edifici per appartamenti nei parchi urbani di Londra, secondo schemi planimetrici regolari. Cosa c’entra tutto questo con Salerno? Il quesito resta irrisolto a tal punto che una parte della cittadinanza salernitana si espone pubblicamente. Infatti la costruzione del Crescent ha scatenato accesi dibattiti tra i cittadini soprattutto sul web, dove sono nati da un lato un gruppo di facebook che conta 659 iscritti e dall’altro un comitato No Crescent, che ha come obiettivo l’opposizione alla realizzazione del progetto. In particolare il Comitato Civico “No Crescent” -cittadini liberi in difesa del paesaggio e del centro storico di Salerno - si scaglia contro la costruzione della “Muraglia di Cemento”, lanciando un “appello ai liberi cittadini salernitani in difesa del paesaggio e del centro storico della città” ed invitandoli a sottoscrivere una petizione nella quale ci si oppone al progetto di costruzione del Crescent nell’area storica di Santa Teresa, perché “costituisce una violazione dei tratti costieri più suggestivi del paesaggio urbano a causa dell’eccessiva dimensione dell’edificio; perché il progetto porterà ad un beneficio dei soli privati; perché è un edificio estraneo alla vita della collettività”. Verrebbe dunque da chiedersi perché per un progetto di riqualificazione urbana si ricorra ad un modello dell’Architettura Georgiana, che richiama a stili architettonici caratteristici dei paesi anglofoni, di circa 160 anni fa e del tutto estranei alla storia, all’evoluzione urbana ed al paesaggio della città di Salerno?
(fonte - Nuova Agenzia Radicale - giovedì 18 giugno 2009 di Marcello Mottola)
Ecco alcune foto tratte da www.archimagazine.com


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Edited by - Marianna Vitiello on 18 giugno 2009 21:34:25 |
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