ARTE SACRA IN PERICOLO : CROLLI E DEGRADO A S. MARIA COSMEDIN

NAPOLI, LA CHIESA DELL’IMPERATORE COSTANTINO VA IN FRANTUMI

Prima inserita e poi esclusa dagli interventi per il recupero del patrimonio Unesco la millenaria struttura ecclesiastica di epoca imperiale minaccia di crollare da un momento all’altro.

martedì 6 dicembre 2011

In attesa di conoscere i risultati del bando della Curia per il comodato d’uso delle chiese abbandonate e di seguire l’avvio dei cantieri che la Regione Campania ha limitato a una piccola parte dell’area Unesco del Centro Storico di Napoli, escludendo la chiesa di Portosalvo e molte altre ancora… l’antichissima chiesa di S. Maria di Cosmedin a Piazza Portanova, anch’essa esclusa, si sta letteralmente sbriciolando e i calcinacci che vengono giù dal maestoso portale minacciano adesso anche l’incolumità pubblica dei passanti. Un’ altra grande testimonianza del glorioso passato storico e artistico della nostra città, istituita nel 290 a.c. dall’imperatore Costantino, sta quindi per crollare e rischia di scomparire definitivamente dal territorio nel silenzio generale. Devastata dai ladri e soprattutto dall’incuria delle amministrazioni preposte alla tutela e conservazione dei Beni Culturali, la chiesa di S. Maria di Cosmedin, tra le più antiche della città come fondazione, essendo una delle sette diaconie cittadine (istituzioni assistenziali in cui si celebrava l'antico rito greco) comincia a cedere pericolosamente. La chiesa, che ha mantenuto elementi propriamente barocchi di gran pregio, malgrado sia una delle più antiche di Napoli, è chiusa da oltre un secolo e versa in grave stato di degrado. Nel corso del tempo è stata oggetto di alcuni saccheggi durante i quali sono stati trafugati anche l'altare e una vasca sacra d'epoca romana. Allarme anche per la chiesa di S. Giorgio Maggiore e S. Maria a Piazza, nel cuore di Forcella dove, nonostante le segnalazioni, si rischiano crolli e cedimenti simili a quelli clamorosi avvenuti a S. Carlo alle Mortelle e Sant’ Agostino alla Zecca.

::: Tratto dal sito: www.Portosalvo.org - (mercoledì 1 maggio 2024) :::