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marco cifa
Starting Member
28 Posts |
Posted - 13 febbraio 2009 : 23:18:14
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Salve Portosalvo ma anche Salva Portosalvo e’ il caso di dire..In fondo questo e’ il giusto motto no? ;) Sono Marco ciao a tutti! Negli ultimi giorni ho letto sui giornali due notizie che mi hanno fatto molto piacere: inizieranno a breve (finalmente)i lavori per la costruzione dell’ascensore del Monte Echia che portera’ da via santa Lucia su a Pizzofalcone e conseguentemente il recupero di tale area che comprende Villa Ebe e i giardini panoramici (dovrei dire panoramicissimi ma le brutte facciate posteriori degli alberghi del lungomare che si vedono da lassu’,mi impediscono l’uso del superlativo) . Villa Ebe e’ un bel palazzetto in stile neogotico che fu residenza di Lamont Young,l’architetto che ha costruito,per intenderci, anche “il castello” ,anch’esso in stile neogotico, al Parco Grifeo .
L’altra notizia lieta e’ che finalmente forse si fara’ qualcosa DI CONCRETO per riaprire la chiesa e soprattutto la storica Sala Vico della Biblioteca dei Girolamini,uno dei piu’ bei complessi monumentali di Napoli ,le cui strutture migliori sono chiuse al pubblico da Appena trent’anni. Se affermo che qualcosa di Concreto si fara’ e’ perche’ ha parlato pubblicamente dello stato di degrado dei Girolamini il Maestro Riccardo Muti durante lo spettacolo inaugurale del San Carlo pochi giorni fa.Tra l’altro Riccardo Muti ha ritrovato anche preziose partiture antiche ,da lui successivamente dirette,nella biblioteca dei Girolamini. Riccardo Muti ha parlato dei Girolamini e dunque, forse come per miracolo,si attiveranno dei meccanismi indotti e misteriosi che ne consentiranno la riapertura al pubblico prima o poi.Mi sento onorato dell’interessamento del Maestro ma…..da un altro lato mi chiedo: siamo un milione di napoletani e non riusciamo a fare cio’ che riesce a fare il solo,seppure grande,Muti???BAH!!
In questo mio intervento,inoltre, vorrei focalizzare la vostra attenzione su alcune cose importantissime,chiuse al pubblico, che insistono o sono su via Duomo:
I Girolamini si trovano in pratica di fronte al duomo,anche se la chiesa ha la facciata principale su via tribunali.Sempre a via duomo si trova Il museo Filangieri (chiuso da 10 anni),nei pressi di via Duomo si trova l’ex ospedale della Pace al cui interno conserva la bellissima sala del lazzaretto ,nei Pressi di Via Duomo si trova il Conovento di san Giuseppe dei Ruffi etc.
Dunque via Duomo non e’ “solo” il Duomo…ma un potenziale volano per una grande attrattiva turistica.
Il museo Filangieri sono sicuro che prima o poi sara’ riaperto,per la sua indiscussa e nota importanza. Dunque forse ci tocchera’ attendere solo altri dieci anni per poterne usufruire ma sono sicuro che lo faremo.
Piu’ difficile vedere aperta al pubblico la sala del Lazzaretto di dell’ex ospedale di Santa Maria della pace. Non ve la descrivo, vi chiedo solo di guardare la fiction su Giuseppe Moscati e giudicate voi,sono sicuro che la riconoscerete facilmente.. E a questo punto voglio fare una riflessione:ci rendiamo conto che quando guardiamo film girati a Napoli spesso non riconosciamo i luoghi in cui sono state girate le scene semplicemente perche’ a noi comuni mortali ce n’e’ da sempre stato vietato l’accesso??
Ancora piu’ difficile,ma non impossibile perke’ tale parola non deve esisterere nella logica del comitato..e’ pensare di rendere accessibili al pubblico i Due chiostri ( con Giardini!!) del convento di San Giuseppe dei Ruffi. Il verde al centro storico e’ in pratica assente se non nei numerosi chiostri che ritroviamo disseminati tra i decumani. Molti di questi chiostri hanno gia’ una destinazione d’uso(ad esempio scuola,ospedale,universita’,visita turistica…) ma i chiostri di san Giuseppe dei Ruffi,per quanto mi e’ dato di sapere, sono semplicemente abitati da pochi preti,e non sono accessibili. Credo pero’ che ai sacerdoti non dispiacerebbe lasciare eventualmente il convento per trasferirsi in un altro qualsiasi dei numerosi edifici della curia di napoli,se sapessero che i loro chiostri potrebbero diventare un Giardino Pubblico,un piccolo polmone verde al riparo dalle auto dove magari le madri possano portare i loro bambini a giocare e i piu’ piccoli a spasso con i passeggini. Mi piacerebbe dunque vedere i chiostri di san Giuseppe dei Ruffi utilizzati come parco pubblico dei decumani ,accessibile a tutti,turisti e non, magari attuando accortenze antivandaliche come videosorveglianza o altro per preservarne l’integrita’. Preservare l’integrita’ dei monumenti di napoli non puo’ dunque sempre essere solo sinonimo di “tener chiuso” o “negare l’accesso”, anche perche’ secondo me i nostri moumenti UNESCO non sono sopravvissuti a una guerra mondiale e a terremoti per marcire cosi’ sotto i nostri occhi. almeno io la penso cosi’.
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mcollins
Forum Admin
Ireland
5 Posts |
Posted - 16 febbraio 2009 : 14:09:01
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Esatto!
SONO PIENAMENTE DACCORDO CON TE...
CONTINUA A SEGUIRCI!
GRAZIE.
m_collins |
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Marcello Mottola
Moderator
 
Italy
191 Posts |
Posted - 20 febbraio 2009 : 20:41:29
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Caro Marco, benvenuto sul forum del Comitato di Portosalvo! Complimenti per l’esposizione del tuo intervento dove hai centrato perfettamente il problema dei beni culturali della città di Napoli che dal mio punto di vista deve essere risolto solo attraverso un piano progettuale. Come sottolineavi la zona Duomo è ricca di tesori che oltre alla Cattedrale della città presenta numerose attrazione artistiche che dovrebbero essere una garanzia d’attrazione turistica. Come ricordavi in questa zona sono ubicate: la Chiesa di Girolamini, la parte terminale dei decumani, il Museo Filangieri, il Lazzaretto, il Convento di San Giuseppe dei Ruffi (uno dei pochi esempi di conservazione integrata di un Bene Culturale). A questo elenco si devono aggiungere le Chiese di Santa Maria di Donnaregina Vecchia e Donnaregina Nuova, il Museo Madre, la Chiesa di San Giorgio Maggiore e Pio Monte della Misericordia (dove sono conservati i dipinti di Caravaggio). Molta carne al fuoco insomma! Ma come è possibile che sono chiusi e si vedono solo nei film? Molto semplice, perché il centro storico di Napoli non è mai stato oggetto di un piano integrato di riqualificazioni nella sua totalità, ma ha visto solo lo svolgersi di interventi saltuari o di emergenza. E’ oggi necessario un processo progettuale che consideri tutto e tutto insieme. Sembrano paroloni e invece è molto semplice: Il centro storico di Napoli va considerato come un Sistema Culturale ampio alla stregua di un sito archeologico e, come un sito archeologico vivente, deve essere suddiviso in settori culturali (uno di questo è quello che hai intuitivamente individuato tu, che chiameremo per comodità “Duomo” e che comprende tutto quelle rilevanze storico artistiche dette sopra). Abbiamo quindi un Sistema Culturale complesso diviso da frazionare, in fase progettuale, in sottounità: settori, cioè aree monumentali, nella quale possono essere presenti una o più unità monumentali riconducibili ad un unico complesso o, in origine ad un unico microsistema, come l’area Duomo; sistemi che rappresentano gli itinerari, strutture, percorsi didattici, interventi unificati che riguardano tutto il complesso o più settori, analizzando quelli che mancano e quelli che vanno potenziati. Una volta individuato il settore e le singole unità monumentali che lo compongono si potrà procedere all’analisi dei diversi edifici storici al fine di stabilire un duplice intervento: da un lato un processo di riqualificazione per settori nei confronti dell’intero complesso con la creazione di infrastrutture, di aree verdi, di parcheggi sotterranei, al fine di rendere accessibile i monumenti di quella data area (in quanto il rilancio di molti monumenti è strettamente legato a interventi di riqualificazione architettura ed urbanistica); parallelamente si potrà procedere con progetti di manutenzione e restauro volti alle unità monumentali, naturalmente individuando un progetto di restauro integrato a tutto il settore in cui si stabiliscano le modalità i tempi, le priorità e i costi dei vari interventi.
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