Marianna Vitiello
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Italy
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Posted - 25 febbraio 2010 : 22:07:56
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NAPOLI: IL CENTRO ITALIANO MUSICA DA CAMERA NEI LOCALI DI UN BED&BREAKFAST Chi suona Bach nel Palazzo fantasma? Nello spettrale stabile Carafa di Maddaloni c'è il «covo» dei melomani dove suonarono Pergolesi e Scarlatti
L'ingresso in eterno restauro di Palazzo Maddaloni. Nel tondo il pianoforte del centro musica da camera
NAPOLI - Sembra di prendere l'ascensore per l'inferno, vista la decadenza che divora le facciate di palazzo Maddaloni, una volta maestoso. Ascensore che, si direbbe in dialetto torrese, sembra più nu' tram a mmuro. Sale al terzo piano dell'edificio situato nella strada eponima (via Maddaloni), lì dove si domina il panorama, bloccato all'orizzonte dall'ex Jolly hotel. Il Palazzo nobiliare che giganteggia nel ventre di Napoli riserva sorprese: calcinacci e muffa cedono spazio agli studi medici e a un laboratorio dentistico, oltre a comuni (e sontuosi) appartamenti. Miseria nel vistoso abbandono e nobiltà negli interni. Chiaroscuro tipico, in ogni caso, di tantissimi immobili partenopei di lignaggio aristocratico.
NOTE DI PIANOFORTE - Scendendo lo scalone disastrato da incuria, guerra e sisma, ci assale la storia dell’edificio: eretto nel 1580 dal duca Cesare D'Avalos, marchese di Aragona; ceduto prima al banchiere fiammingo Gaspar Roomer e acquistato nel 1656 in un'asta pubblica da Diomede Carafa, conte di Cerreto Sannita e duca di Maddaloni. Al secondo piano, un'ulteriore sorpresa. Compare l'elegante vetrata di un bed&breakfast. Dall'interno, si diffondono le note di un pianoforte. Se lasciate correre l'immaginazione, rischiate di pensare ai fantasmi che, vox populi, infestano da secoli gli antichi stabili napoletani. Il nostro spettro, per la cronaca, sta suonando Bach. Restando coi piedi per terra, è più facile che nel B&B ci sia un virtuoso che si diletta sui tasti. Il virtuoso in questione è Dario Candela, pianista e responsabile del Centro italiano musica da camera, associazione che proprio negli spazi di Palazzo Carafa di Maddaloni, i suoi eleganti locali. Corridoi nei quali hanno passeggiato, ricorda Candela, anche Pergolesi e Scarlatti. Dunque b&b ma anche dorata dependance per melomani.
PURE IL RESTAURO È FANTASMA - Degrado e splendore di un Palazzo che attende di essere rimesso in sesto. I lavori di ristrutturazione, ricorda ancora Candela, dovrebbero partire a breve. A breve. Sarà. Ma la condizione d'abbandono del Palazzo - ufficialmente in fase di restauro conservativo - è stata oggetto anche di una recente denuncia del Comitato di Portosalvo: «Non c’è alcune notizia - sostiene Antonio Pariante, presidente del comitato civico- su che fine abbiano fatto i fondi della legge 219/1981, stanziati dopo il terremoto dell' 80, che dovevano promuovere una serie di interventi di restauro su questo magnifico palazzo». Ma i lavori sarebbero tutt'altro che in corso. Non c’è traccia della tabella che riporta committente, importo dei lavori, progettisti, data di inizio e ultimazione.
GABBIA DI TUBI INNOCENTI - La stupenda struttura abbellita da Cosimo Fanzago sonnecchia sotto la «solita» gabbia di tubi innocenti che inglobano da tempo immemore la rossa facciata. Altri lavori di restauro hanno interessato il Palazzo sin oltre il 1710, quando furono impegnati anche il marmoraro e piperniere Pietro Sanbarberio alla realizzazione del portale e i pittori Micco Spadaro e Giacomo del Po. Nel Palazzo, come testimonia una lapide nell'angolo tra via Maddaloni e via Toledo, ebbe sede la Suprema Corte di Giustizia e vi operarono personaggi del calibro di Raffaele Conforti, Luigi Miraglia, Leopoldo Rodinò. Adesso, in attesa di tornare a splendere, le antiche mura si dilettano con i maestri della musica da camera.
Alessandro Chetta Marco Perillo 24 febbraio 2010(ultima modifica: 25 febbraio 2010) http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/arte_e_cultura/2010/24-febbraio-2010/musica-da-camera-palazzo-fantasma-1602534261948.shtml |
Edited by - Marianna Vitiello on 25 febbraio 2010 22:08:59 |
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