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Marianna Vitiello
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Posted - 09 gennaio 2010 : 11:56:22
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La mappa dal centro storico a Chiaia Task force del Comune: raffica di multe Muri imbrattati, monumenti vandalizzati, strade sporche. A Napoli la nuova emergenza si chiama decoro urbano: a provocarla è un esercito di ignoti che si muove nelle ore notturne, lontano dagli occhi indiscreti.

I risultati sono impietosi: centinaia di scritte - romantiche, minatorie, sportive, a sfondo politico - campeggiano un po’ ovunque, da una parte all’altra della città; stesso discorso vale per i manifesti fuorilegge che vengono affissi con disinvoltura da associazioni, esponenti politici, movimenti di disoccupati organizzati sfregiando statue, edifici d’epoca e persino sedi di enti istituzionali. Ecco qualche esempio. È soprattutto il centro storico a soffocare per l’enorme quantità di raid non autorizzati. Nel cuore antico della città, che abbraccia piazze e strade comprese tra il Museo archeologico nazionale e la Stazione centrale, gli edifici sono tappezzati di cartelli, volantini e pubblicità illegali. Bersaglio preferito dell’attacchinaggio violento e delle scritte fuorilegge, che raggiungono l’apice proprio nelle zone turistiche e con la più alta concentrazione di beni del patrimonio storico, sono gli edifici d’epoca come il basamento monumentale di Palazzo Carafa della Spina e Palazzo Pinelli, ma anche le chiese antiche tra cui la basilica di San Lorenzo Maggiore e la chiesa di Sant’Angelo al Nilo. Tra i vicoli quasi nessun manifesto è autorizzato dal Comune di Napoli e abbondano fotocopie con annunci di alloggi per studenti, manifesti sindacali e locandine di feste universitarie, in particolare nei pressi degli Atenei e in via Mezzocannone. Il fenomeno non risparmia altri quartieri del capoluogo partenopeo - come Vomero, Fuorigrotta e Chiaia, dove la pubblicità illegale compare su pali della luce, semafori e zone cantierizzate; stesso discorso vale per il Centro Direzionale dove l’abusivismo è elettorale: decine di manifesti delle scorse Provinciali non sono ancora stati rimossi e a breve saranno probabilmente ricoperti dagli slogan dei candidati alle Regionali. L’esempio di via Tasso, poi, è eclatante: il muro panoramico all’altezza del largo Madre Teresa di Calcutta era stato imbrattato da un writer esibizionista per una dedica all’ex fidanzata; nei giorni scorsi la scritta è stata finalmente cancellata ma dopo poche ore è ricomparsa, stavolta con tono di sfida: «Non mi arrendo» avverte infatti l’ignoto provocatore. Il problema è serio, tant’è che nel centro storico è sorto un decalogo civile che ha come primo obiettivo «impedire l’affissione selvaggia». L’iniziativa è frutto dell’impegno del «Consorzio Napoli Centro Antico», un’associazione promossa da Edgar Colonnese per sensibilizzare le coscienze a cui hanno aderito molti commercianti e residenti. Il «Comitato Portosalvo», guidato da Antonio Pariante, si è invece spesso reso protagonista di azioni simboliche per rimuovere le affissioni abusive. Il Comune è corso ai ripari istituendo un’apposita task force: il comandante della polizia municipale Luigi Sementa, d’intesa con l’assessore al Decoro urbano Diego Guida, ha infatti creato una squadra ambientale, composta da circa 30 agenti, che finora ha elevato una raffica di contravvenzioni per complessivi 80mila euro. In parallelo Palazzo San Giacomo sta investendo risorse per ripulire statue e monumenti come, ad esempio, l’Arco di trionfo a Castelnuovo e la lapide per i caduti delle Quattro Giornate di Napoli alla Masseria Pagliarone. Ma la strada per vincere la battaglia contro l’inciviltà è ancora lunga.
(di Gerardo Ausiello / Melina Chiapparino - Il Mattino 08/01/2010) |
Edited by - Marianna Vitiello on 09 gennaio 2010 11:58:08 |
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Marianna Vitiello
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Posted - 25 giugno 2010 : 21:53:50
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Graffitari scatenati a Napoli, monumenti e muri nel mirino degli ultrà Writers in gara per imbrattare. E’ emergenza nel capoluogo
23/06/2010 - http://www.metropolisweb.it/Notizie/Cronaca/graffitari_scatenati_napoli_monumenti_e_muri_mirino_ultra.aspx
Graffitari scatenati a Napoli contro monumenti e muri appena imbiancati. Da mesi ai cosiddetti "writers" armati di bombolette spray si sono aggiunti i gruppi di ultras del calcio in gara nel ricoprire con simboli e sigla ogni spazio utilizzabile. Per la terza volta dall' inizio del 2010 sul muretto del belvedere panoramico in via Aniello Falcone, all' incrocio con via Tasso, è stata tracciata con vernice azzurra una enorme scritta ("Sei la mia città in ogni contesa, a tua difesa...") firmata "Curva A" . I graffitari sono entrati in azione nella notte tra il 20 ed il 21 giugno. Ormai quasi completamente coperta da scritte tracciate con bombolette spray di vari colori e pennarelli è la facciata dell' edificio in marmo della Posta centrale in piazza Matteotti, esempio di architettura anni '30, che si trova proprio di fronte alla Questura. L' edificio era stato ripulito nel maggio 2008 con una spesa di 13 mila euro. Nell' agosto 2009 un blitz notturno dei vandali ha innescato una gara di emulazione e scritte e "tags" si sono moltiplicate. Ma non si tratta solo di slogan del tifo calcistico, di "tags" di pseudo-artisti o di esibizionismo di innamorati. In via Toledo sono comparse scritte che inneggiano ai "Faiani", clan camorristico dei Quartieri spagnoli. Nessuno ha pensato finora di cancellarle. In occasione della festa della Marina militare celebrata il 10 giugno, invece, il Comune ha ripulito i monumenti al Generale Diaz e la Colonna Spezzata, in via Caracciolo. "Ci è costato quasi 12 mila euro - dice la dirigente dell' Ufficio patrimonio Maria Rosaria Guidi - e nei mesi scorsi abbiamo fatto ripulire i busti ed i monumenti della Villa Comunale. Qui l' intervento resiste, perché la Villa è sorvegliata, ma per i due monumenti temo che tra poco saremo daccapo". Un allarme sui graffiti che deturpano chiese, palazzi e monumenti è stato lanciato in un dossier del "Comitato Portosalvo".
"Bisognerebbe intervenire in molti altri luoghi, da piazza Dante a piazza del Plebiscito - dice la Guidi - ma non ci sono soldi a sufficienza, e poi ci vorrebbe più vigilanza contro i teppisti". A Napoli manca un' attività di repressione specifica da parte delle forze dell' ordine verso questo tipo di reati, che in altre città vengono perseguiti più severamente. Vittime dei teppisti dello spray sono rimasti recentementi palazzo reale, le statue equestri di Piazza Plebiscito, i cavalli di bronzo donati al re Ferdinando II di Borbone dallo zar di Russia, la Chiesa della Pietrasanta. A Milano, sotto la spinta del vicesindaco Riccardo De Corato, é stato costituito nel 2007, sull' esempio di New York, il "Nucleo decoro urbano della Polizia Locale" che conta 18 agenti. 66 sono stati finora i graffitari sorpresi in flagranza e denunciati. Il Comune di Milano si costiuisce regolarmente in giudizio contro i vandali ed offre la possibilità di estinguere il reato con lo svolgimento di lavori socialmente utili. "Abbiamo costituito una banca dati delle 'tags' (le firme dei writers) - spiega De Corato - che conta un centinaio di nomi. Così siamo riusciti ad incastrare Bros, uno dei più famosi". L' accoppiata repressione-ripulitura di mura e monumenti sembra funzionare. Secondo il vicesindaco di Milano il tasso di "nuovo sporcamento" è dell' 1%. "Certo, si potrebbe fare di più se non ci fosse chi giustifica questi teppisti con alibi artistici, mentre si tratta di sottoculture o di delimitazioni di aree da parte di bande", aggiunge De Corato. A chiedere più severità contro i graffitari è stata anche il sindaco Letizia Moratti, coinvolgendo il prefetto di MIlano ed il Tribunale dei minori. |
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